INTRODUZIONE

Nel passato la medicina non era tanto scientifica come oggi, tanto folclore e molta superstizione, ma forse il pregio consisteva nel suo approccio al paziente che considerava la persona ammalata e non la malattia di una persona.

Un accenno alla storia generale della medicina ci aiuterà a capire perchè il  Dr. Andrew Taylor Still propose un nuovo metodo di cura e come la medicina osteopatica si divise da quella allopatica.

Nel 1874, quando il Dr. Still propose il suo metodo, i medici di allora curavano con purghe, salassi, medicine chimiche tossiche e shock elettrici. Alla luce delle nostre conoscenze odierne, appare ovvio il motivo per cui egli condannò pubblicamente l’uso dei medicinali della sua epoca: egli intuì che c’erà bisogno di qualcosa di meglio, che considerasse centrale l’Uomo e non la malattia.

La filosofia osteopatica è stata sintetizzata in quattro principi, per anni i termini “principi, filosofia e concetti osteopatici” sono stati usati alternativamente per fare riferimento alla filosofia dell’osteopatia, a differenza dell’approccio medico settoriale, un’abitudine dura da demolire.

 

DEFINIZIONI

Filosofia: ha luogo dalle idee, teorie e attitudini logiche speculative o intuitive di qualcuno, o di un gruppo di persone.

Filosofia Osteopatica: incorpora i concetti che guidano la formazione e le decisioni terapeutiche degli osteopati, che si esprime in pratica nella cura per i loro pazienti.

PRINCIPI OSTEOPATICI: sono fatti naturali o meccanici che sostengono la filosofia dell’Osteopata. I fatti ed i principi si possono ottenere da una o più scienze cliniche o di base. A volte i principi derivano dalle leggi scientifiche di anatomia, fisica, fisiologia, biologia, immunologia.

L’esperienza clinica è importante ma non viene accettata come scientifica: i principi osteopatici forniscono dei modelli di riferimento generali essenziali all’osteopata per applicare i protocolli di trattamento e prevedere gli esiti della terapia.

  1. Il corpo è un’unità
  2. Esso ha i suoi meccanismi di protezione e autoguarigione
  3. Struttura e funzione sono in relazione reciproca e determinano la forma
  4. Il trattamento tiene in considerazione i tre principi precedenti, l’Osteopata interagisce con le strutture del paziente che si deve lasciare coinvolgere dalla terapia, gli effetti ed i cambiamenti vengono percepiti dal paziente ed integrati nel tempo.

Questi quattro principi fondamentali vengono spesso chiamati i quattro elementi base, o principi della professione.

Inoltre l’Osteopatia utilizza mezzi diagnostici propri, fondamentali sono i metodi di palpazione, percezione, induzione; il trattamento manipolativo rimane un atto dinamico.

Considerate la manipolazione uno strumento che l’osteopata usa per interagire sulla funzionalità del corpo.

Gli effetti si possono osservare da subito, ma per il paziente occorrono alcuni giorni per riuscire a percepire i cambiamenti nel proprio corpo.

Gli Osteopati esperti sono in grado di cogliere i risultati da subito e valutare quando è terminata la sessione.

La sola manipolazione non è filosofia osteopatica e tecnicamente non è Osteopatia: come dire che un’automobile è una carrozzeria, quattro ruote, un motore ed un abitacolo: in realtà è tutto questo e più! Ma essenzialmente è un insieme di tutto questo perchè il suo utilizzo è il “trasportare” che implica una propulsione, un roteare dei pneumatici ed un abitacolo per sedersi comodamente.

LA MEDICINA OSTEOPATICA: Il termine Medicina Osteopatica viene usato negli USA in quanto questa disciplina viene applicata su tutti i sistemi corporei; è il prodotto finale di conoscenza che si raggiunge dopo anni di studio e ricerca che l’osteopata mette a disposizione dei suoi pazienti. Tali conoscenze includono l’ortopedia, la fisiatria, l’ostetricia, la pneumologia, la cardiologia, la neurologia, etc…

LA MEDICINA MANIPOLATIVA OSTEOPATICA (MMO): è la nomenclatura usata per la pratica specialistica nell’utilizzo dei principi osteopatici ed il trattamento manipolativo (TMO).

D.O.: ha diversi significati – negli USA è un medico autorizzato, laureato presso un College di medicina osteopatica e può praticare la medicina di base; in Gran Bretagna, dal momento che tale disciplina è regolamentata da un albo nazionale, i corsi di formazione si svolgono presso le università. I laureati conseguono il Bachelor of Science in Osteopathy. In Italia questo sistema medico di diagnosi e trattamento manuale è stato recentemente riconosciuto come pratica sanitaria dal DDL Lorenzin, del 22 dicembre 2017. Attualmente la sua pratica viene maggiormente svolta da figure mediche o sanitarie in genere.

C’è da dire che nel 2013 è stata annoverata tra le professioni “riconosciute ma non regolamentate e non organizzate in ordini e collegi “( Legge 14 gennaio 2013 n. 4); il suo insegnamento e la relativa certificazione che attesta le prerogative e capacità a svolgere la professione di osteopata, fino all’attuazione del DDL Lorenzin, resta prerogativa del Ministero dello Sviluppo Economico con autoregolamentazione di enti privati.

L’OSTEOPATA in europa: è un diplomato in Osteopatia D.O. che esamina e tratta la salute del paziente in conformità alle proprie competenze che variano da stato a stato, con una propria formazione parauniversitaria, con un proprio approccio al paziente e non alla malattia; fatte salve le competenze dell’area riabbilitativa, e la pratica medica chirurgica che resta ad esclusivo appannaggio del chirurgo laureato.

LA DISFUNZIONE SOMATICA: è un indebolimento o un’alterazione della funzione dei componenti il sistema somatico (struttura corporea), in relazione tra di essi: la struttura scheletrica, artrodiale e miofasciale e gli elementi vascolari, linfatici e neurali connessi.

IL CORPO E’ UN TUTT’UNO: anche se il corpo è composto di molte parti, ciascuna di esse opera a beneficio delle altre nonostante ogni elemento abbia le sue funzioni ed il suo lavoro da svolgere. E’ ovvio che per ottenere la massima efficacia dell’intero organismo, ciascuna parte dovrebbe operare in maniera armoniosa. Il principio di unità racchiude inoltre anche un elemento che non può essere incluso nella biochimica nè in un diagramma meccanico.

L’osteopata è consapevole che il corpo fisico di ogni paziente interagisce con mente e spirito e si esprime con un certo lavoro interiore tanto che la salute di ciascuno di essi, coinvolge gli altri.

IL CORPO POSSIEDE MECCANISMI DI AUTOREGOLAZIONE: perchè il corpo possa “navigare” tranquillamente nell’arco della vita, è necessario che trovi il modo di proteggere, riparare e regolare se stesso. Questi meccanismi permettono al corpo di modificare gli stress causati dall’ambiente da un polo negativo ad uno positivo, e conservare quindi l’omeostasi.

Questi meccanismi indifferentemente da quello che avviene sul corpo o da quello che succede attorno ad esso, mantengono quest’ultimo sempre in equilibrio. Il nostro corpo ha dei metodi per proteggersi dalle malattie e dalle altre forze esterne ed interne che possono mettere in pericolo la salute. Esso può produrre degli anticorpi specifici in seguito all’esposizione ad un antigene (immunità attiva); può disintossicarsi da sostanze chimiche e da altre sostanze esterne ingerite, inalate, assorbite o iniettate, ma può veramente poco contro quelle forze di squilibrio che implicano l’azione della forza di gravità senza l’aiuto di un riordino esterno.

Quando avviene una lesione il corpo può di solito compensare per continuare a navigare tranquillamente nella vita in salute, e svolgere tutte le attività di relazione. Il corpo è dinamico e ripara continuamente le cellule lesionate. Esso è in una condizione di continuo recupero delle disfunzioni articolari, dei tessuti molli e degli organi viscerali.

In ogni disfunzione o lesione è presente una componente neuromuscoloscheletrica, ma questo potrà non essere soggettivo.

Un osteopata esperto può trovare l’evidenza muscoloscheletrica della disfunzione anche in una persona che non presenta sintomi, ed in questo caso ne valuta attentamente le condizioni.

 

LA STRUTTURA E LA FUNZIONE SONO RECIPROCAMENTE INTERCONNESSE

Il termine “reciproco” usato in questo contesto significa che la struttura può coinvolgere la funzione, e la funzione la struttura.

Il tipo di struttura presente dipende moltissimo da come una persona svolge la sua vita; similarmente le esigenze funzionali evocano dei cambiamenti strutturali nel corpo cercando di fare fronte a queste sfide.

“L’aereo non è molto utile a terra, ed il treno non è stato costruito per volare”, per cui ogni struttura determina la funzione da compiere.

La stessa analogia si potrebbe esprimere per il fatto che una certa funzione richiede una adeguata struttura.

Gli individui componenti la razza umana hanno un tipo di struttura diversa, perchè diversa è la funzione che il loro corpo svolge in un contesto ambientale e culturale. Il Dr. Still osservò il corpo umano e capì che la maggior parte di esso era costituito da muscoli e da ossa. Egli era perplesso sul fatto che i medici del suo tempo prestavano attenzione a questo sistema soltanto quando era coinvolto da un tumore o presentava fratture o ferite.

Il Dr. Korr, fisiologo, descrisse la relazione tra sistema muscolo scheletrico ed i visceri, in questo modo il sistema muscolo scheletrico non è stato concepito solo per sostenere circa 10 metri di intestini, 150 km. di vasi sanguigni, il cuore, i polmoni e gli organi sessuali; esso esprime la nostra vita affettiva ed esprime agli altri ciò che sentiamo e siamo.