TECNICA AVA-D

APPLICAZIONI E CONTROINDICAZIONE DELLA TRAZIONE VERTEBRALE DOTT. MIGLIOZZI

Il presente articolo è una sintesi delle lezioni di osteopatia del Prof. Franco Migliozzi tenutesi alla Scuola Italiana di Osteopatia, Padova 1989-2013.

In riferimento al trattamento delle lesioni dei dischi intervertebrali, risulta chiaramente che la trazione spinale tiene un posto importante e ricopre un ruolo ben definito nella stessa terapia manuale. È comunque importante dare ad essa il giusto valore nei confronti delle altre forme di cure e, pur sottolineandone la validità e le indicazioni, è necessario rivelarne gli svantaggi: usare indiscriminatamente ed eccessivamente la trazione vertebrale senza una strategia terapeutica, e non applicare la giusta sequenza di manovre servirebbe solamente a screditare il metodo:

A – accomodamento,

V – vascolarizazione – riduzione dell’edema,

A – aspirazione,

D – distrazione.

Ma quanti sono i tipi di trazione?

I tipi di trazione che sono:

1) sostenuta,

2) sostenuta ad intermittenza,

3) ritmica,

4) di accomodamento;

Ognuna di queste può essere esercitata manualmente o con un aiuto meccanico.

Durante l’applicazione della trazione sostenuta, è possibile ottenere un aumento dell’altezza, nell’adulto giovane, di 2-3 cm. Parte di ciò è dovuto al raddrizzamento delle curve ma, come dimostrato radiograficamente, la gran parte di questo allungamento è da attribuirsi alla maggiore separazione dei corpi vertebrali. Le lastre radiografiche mostrano un allargamento degli interspazi discali e dei fori intervertebrali ed una certa separazione delle articolazioni apofisarie.

Con la trazione quindi si può usufruire di tutti questi benefici effetti.

Scopi della trazione sono:

  1. accomodare la posizione del materiale discale dislocato o protruso
  2. rompere le aderenze longitudinali
  3. ridurre la pressione sulle radici nervose per mezzo delle manovre distrattive e di adjustment somato-somatiche
  4. distanziare le articolazioni apofisarie, ribilanciamento tensivo miofasciale
  5. ottenere miglioramenti circolatori tali da decongestionare l’area circostante i fori intevertebrali e ridurre la pressione periforaminale.

Per accomodamento di posizione si intende sia il rimettere a posto un disco erniato, sia il riallineare i corpi vertebrali adiacenti. Molte volte entrambi gli scopi vengono realizzati allo stesso tempo, pur non pretendendo di rimettere nella sua sede, durante la trazione, un disco completamente prolassato.

I tipi di trazione usati per questo scopo sono:

la trazione manuale ritmica di accomodamento per le regioni cervicali e toracica;

la trazione verticale di accomodamento per le regioni toracica inferiore e lombare.

Si può riuscire a rompere le aderenze longitudinali con le trazioni di accomodamento appena menzionate e, molto spesso, queste tecniche sono le sole che portano a risultati positivi in questo senso.

Si elimina l’irritazione o la pressione sulle radici nervose applicando trazione sostenuta o sostenuta ad intermittenza.

E’ particolarmente utile riuscire a separare le articolazioni apofisarie in caso di osteoartrite delle articolazioni stesse, così come è utile la trazione in caso di osteoartrite di molte altre articolazioni periferiche.

La probabile spiegazione del beneficio prodotto dalla trazione, in caso di osteoartrite, è che la trazione rompe il circolo vizioso: dolore, spasmo muscolare, dolore.  Probabilmente il contatto delle faccette articolari opposte, ruvide, invia impulsi afferenti abnormi al midollo spinale, tali da causare uno stato di difesa muscolare riflessa intorno all’articolazione. Tale contrattura muscolare provoca una maggiore apposizione delle faccette articolari e, di conseguenza, maggior dolore e maggiori impulsi afferenti abnormi al midollo.

Non v’è dubbio che, durante la trazione, il paziente senta sollievo purché si rilassi bene; la trazione deve essere sufficiente a separare le faccette, ma non deve essere troppo forte, per evitare pressione sulle strutture sensibili. Nel corso della trazione si verifica perciò una riduzione dell’abnorme bombardamento di afferenze nel midollo spinale, i muscoli ricevono una minore quantità di efferenze abnormi, consentendo di conseguenza il rilasciamento.

La rottura del circolo vizioso, anche se dura pochi minuti, ha un effetto prolungato, così come prolungato è l’effetto di un anestetico locale sul circolo vizioso dolore, spasmo, dolore.

Ad una considerevole compressione radicale corrisponde indubbiamente una notevole congestione ed imbibizione locale.

Quando si fa trazione, per esempio trazione sostenuta ad intermittenza per il collo, il paziente si sente spesso immediatamente sollevato e gode di questo beneficio per molto tempo dopo la fine del trattamento; è quindi logico ritenere che si sia verificata una qualche riduzione della congestione venosa e del rigonfiamento periradicolare.

Un altro effetto della trazione sulla circolazione è la riduzione della pressione idrostatica all’interno del nucleo discale, cosa che comporta un relativo aumento della pressione osmotica e della imbibizione di fluido, con conseguente rigonfiamento del disco.

Questo turgore può rappresentare uno svantaggio per i dischi erniati,

ma essere invece di grande utilità nel trattamento con trazione ritmica dei dischi degenerati con riduzione dello spazio intervertebrale.

Le controindicazioni della trazione sono manifeste da quanto è stato detto finora; ve ne sono comunque molte altre, e queste sono alcune:

  • non si deve trazionare in caso di infiammazione associata a patologie organiche,
  • non si deve trazionare quando esiste il rischio di trasformare un’ernia discale in un prolasso;
  • la trazione ritmica è controindicata in caso di lesioni compressive foraminali;
  • la trazione è sconsigliabile nei casi di ipermobilità;
  • la trazione non è adatta per i pazienti sofferenti di scoliosi strutturale o di accentuata cifo-scoliosi: ci si limita ad un mero trattamento locale intersomatico a leva corta.

La trazione lombosacrale e dorsolombare non dovrebbe mai superare i Kg. 23; a mio avviso una forza maggiore specie se statica, è controindicata.