Se ti parlo di plantari pensi a due cose:
Saranno ortopedici?
Ma i migliori non li trovo in sanitaria?
Le religioni sono dogmatiche,
Ma la medicina? La ricerca è per l’innovazione,
L’innovazione è la ricerca del meglio, del migliore per se stessi.
Come si personalizza il plantare posturale?
Cosa lo rende terapeutico a differenza del plantare correttivo morfologico?
Vi presento in breve quali sono le diverse tipologie di plantari:
-plantare ortopedico o morfologico, viene adottato per ricreare i normali archi podalici o alleggerire le tensioni capsulo-legamentose del piede; possiamo assimilarlo ad un “letto anatomico”, cioè conferisce un sostegno passivo e il suo effetto principale è quello di prevenire crolli o eccessivi abbassamenti artroriali;
-poi vi sono plantari definiti correttivi che adottano conche calcaneari in varo-valgo o la cosiddetta “oliva”, cioè sollevamento medio metatarsale, oppure cunei di scarico o sollevamento del mediopiede; E qui rimaniamo sempre nell’ambito ortopedico;
-possiamo ritrovare alcune ortesi plantari per uno scarico elettivo o atto a riallineare, ad esempio, un valgismo metatarso-falangeo del primo dito;
-seguono i plantari o suolette funzionali che utilizzano micro rialzi posizionati seguendo uno schema ben preciso atto a conferire una guida biomeccanica durante lo svolgimento del passo.
In sostanza abbiamo due differenti tipologie:
-da una parte un plantare di sostegno passivo e molto poco riabilitativo;
-al contrario il secondo genere non si preoccupa affatto di creare artificiosamente una forma apparentemente normale del piede, ma si occupa dei movimenti del piede nello svolgimento del passo.
Uno studio approfondito della meccanica podalica mette in evidenza quattro principali fasi:
– appoggio calcaneare in valgo-varo-valgo;
-appoggio intermedio, avvolgimento dell’elica podalica;
-appoggio completo, svolgimento dell’elica podalica;
-quarta ed ultima fase propulsiva a carico del primo-secondo metatarso con spinta sulle teste metatarsali associata ad una lieve rotazione esterna ed altre dinamiche biomeccaniche associate alla caviglia, al ginocchio, all’anca ed infine alla sacroiliaca.
Il plantare propriocettivo è semplicemente una stimolazione di riprogrammazione posturale.
AQSOL è il primo plantare propriocettivo a Tecnologia Liquida. Cosa ha di diverso? Tra i due strati di materiale tecnico anallergico è contenuta una camera di liquido a base di glicerina vegetale che ad ogni passo sollecita il piede alle normali movenze tridimensionali. Il medico/terapeuta, in seguito ad una diagnosi postulare, può richiederne la personalizzazione.